Italian fashion designer Gianni Versace was born on 2 December 1946 in Reggio Calabria, where he grew up with his elder brother Santo and younger sister Donatella, along with their father and dressmaker mother, Francesca. From 1964 to 1967 he studied architecture in Calabria before beginning work in his mother’s dressmaking studio from 1968 to 1972. The following five years were spent as a freelance designer for Callaghan, Complice and Genny in Milan before embarking on his own fashion label in 1978. He went on to establish his own couture house in 1989 after eleven years of critical and commercial success as a ready-to-wear designer of both womens and menswear.
His arresting and provocative designs were a synthesis of Hollywood glamour and contemporary materiality, exploring print, leather and his own shimmering metal mesh ‘fabrics’. His clothing was also technically complex and exquisitely made.
During the early 1990s he was credited with helping to create the supermodel phenomenon, famously enlisting them to walk his autumn–winter 1991 runway show, lip-syncing to George Michael’s hit Freedom as they went. A master of overstatement, Versace’s designs were frequently worn by celebrities and royalty such as Madonna and Princess Diana which generated enormous media exposure.
Evening dress, 1994, is a now-iconic work in Versace’s design oeuvre. First seen in his spring–summer collection from 1994, it is perhaps his best known design. This dress was brought to wider international fame by English actress and model Elizabeth Hurley who wore it to accompany actor Hugh Grant to the 1994 film premiere of Four Weddings and a Funeral. It is often cited as one of the greatest red-carpet gowns of all time.
This work refers to the slashed and DIY aesthetic language of British punk while simultaneously embodying the designer’s renowned and flagrant celebration of the voluptuous female form. A notorious reinterpretation of the classic little black dress, Versace’s version of the archetype is made from black stretch crepe, sliced open at the side and connected by thirteen strategically placed oversized gold and gilt-silver safety pins, embellished with diamantes and embossed with Versace’s Medusa head emblem.
Katie Somerville, Senior Curator, Fashion and Textiles, National Gallery of Victoria
Lo stilista italiano Gianni Versace nacque il 2 dicembre 1946 a Reggio Calabria, dove crebbe con il fratello maggiore Santo e la sorella minore Donatella, insieme al padre e alla madre Francesca, che di professione faceva la sarta. Dal 1964 al 1967 studiò architettura in Calabria, prima di iniziare a lavorare nell’atelier di sartoria della madre dal 1968 al 1972. I cinque anni successivi li trascorse a Milano lavorando come stilista freelance per Callaghan, Complice e Genny, prima di fondare il proprio marchio di moda nel 1978. Dopo undici anni di successi commerciali e di critica, fondò la sua casa di moda nel 1989 proponendosi come stilista di prêt-à-porter sia per abiti femminili che maschili.
I suoi modelli, sorprendenti e provocatori, erano una sintesi del glamour hollywoodiano e della materialità contemporanea, attraverso l’esplorazione di stampe, pelle e dei suoi “tessuti” in rete metallica scintillante. Le sue creazioni erano anche tecnicamente complesse e di squisita fattura.
Nei primi anni Novanta gli è stato attribuito il merito di aver contribuito a creare il fenomeno delle top model, accettando di pagare ingenti somme a Naomi Campbell, Cindy Crawford, Linda Evangelista e Christy Turlington per indossare le sue creazioni in passerella. Pensate da un maestro dell’esagerazione, le creazioni di Versace sono state spesso indossate da celebrità e membri di famiglie reali come Madonna e la Principessa Diana, generando un’enorme esposizione mediatica.
Questo “abito da sera” risalente al 1994 è una creazione ormai iconica dell’opera di Versace. Visto per la prima volta nella collezione primavera-estate del 1994, è forse il suo design più conosciuto. Questo abito fu portato alla ribalta internazionale dall’attrice e modella inglese Elizabeth Hurley, che lo indossò per accompagnare l’attore Hugh Grant alla prima del film Quattro matrimoni e un funerale del 1994. È spesso citato come uno dei più grandi abiti da red carpet di tutti i tempi.
Quest’opera fa riferimento al linguaggio estetico “slashed” e “DIY” del punk britannico, incarnando al contempo la rinomata e flagrante celebrazione delle voluttuose forme femminili da parte dello stilista.Reinterpretazione notoria del classico tubino nero, la versione archetipica di Versace è realizzata in crêpe nero elasticizzato, aperto lateralmente e collegato da tredici spille da balia oversize in oro e argento dorato strategicamente posizionate, impreziosite da diamanti e con l’emblema della testa di Medusa di Versace.
Katie Somerville, Curatrice senior, Moda e Tessuti, National Gallery of Victoria
GIANNI VERSACE, Milan (couture house)
Gianni VERSACE (designer)
Evening gown 1994 {spring-summer 1994}
viscose, acetate and metal (fastenings and embellishments)
126.5 cm (centre back) 34.8 cm (waist, flat)
National Gallery of Victoria, Melbourne
Purchased with funds donated by the Bertocchi family, 2015
2015.376
© Gianni Versace