Donato Barcaglia was a highly skilled artist and at a young age was under the tutelage of Neoclassical sculptor Abbondio Sangiorgio at the Brera Academy, Milan. There, he received an education typical of the time, grounded in the Classical tradition. Like many artists of his day, he began his career as a painter before shifting his attention to sculpting. He certainly found his milieu working in three dimensions and created many dazzling works noted for their delicate and interesting details, which made his work stand out in a crowded market and art scene.
Barcaglia achieved distinction at international exhibitions held in Vienna in 1873, Florence in 1875 and Philadelphia in 1876, forging a truly international career. Indeed, he was a well-established and experienced sculptor by the time he produced Love is blind, c. 1875, which he entered in the Florentine Exhibition in 1875 where it won a gold medal. Love is blind featured in many expositions around the world during the late 1870s, where it acted as a virtual calling card for Barcaglia. Typical of the time, Barcaglia and his studio produced multiple carved versions of their successful works in a variety of sizes. Certain details and some elements were included, or not, depending on the value of the commission. The NGV work is extremely refined, lacking no details and is as large as any that were produced. It is possible that this is the very piece exhibited at the Florentine Exhibition in 1875.
This life-size sculpture depicts a standing semi-nude female figure that is heavily indebted to Classical and Neoclassical forms. She stands before a superbly carved floral arrangement and is attached to a round marble pedestal that is original to the work. Cupid (or a putto) flies just above the young woman, attempting to cover her eyes. The theme and symbolism in the sculpture are quite straightforward and unambiguous. Cupid’s role in matchmaking is well known from ancient mythology, but here instead of shooting an arrow to blind the woman to the faults and imperfections of her intended beau, he just shields her eyes. The work has a remarkable dynamism and liveliness that is a feature of Barcaglia’s best work and its delicacy and light touch in the carving indicates the influence of the most renowned Neoclassical sculptor, Antonio Canova.
Laurie Benson, Curator, International Art, National Gallery of Victoria
Donato Barcaglia fu un artista di grande abilità e in giovane età si trovò sotto la protezione dello scultore neoclassico Abbondio Sangiorgio all’Accademia di Brera, a Milano. Qui ricevette un’educazione tipica dell’epoca, fondata sulla tradizione classica. Come molti artisti del suo tempo, iniziò la sua carriera come pittore prima di passare alla scultura. L’artista trovò certamente il suo spazio nel lavoro in tre dimensioni e creò molte opere straordinarie, note per i loro dettagli delicati e interessanti, che facevano risaltare il suo lavoro in un mercato e in una scena artistica affollati.
Barcaglia si distinse nelle esposizioni internazionali di Vienna nel 1873, Firenze nel 1875 e Filadelfia nel 1876, forgiando una carriera davvero internazionale. Quando realizzò Amore accieca (ca. 1875), Barcaglia era già uno scultore affermato ed esperto. La scultura fu iscritta in concorso all’Esposizione fiorentina del 1875 e vinse una medaglia d’oro. Amore accieca è stata presentata in molte esposizioni in tutto il mondo nel corso della fine degli anni Settanta dell’Ottocento, fungendo da biglietto da visita virtuale per Barcaglia. Come tipico dell’epoca, Barcaglia e il suo studio produssero molteplici versioni intagliate delle loro opere di successo in una varietà di dimensioni. Certi dettagli ed elementi venivano inclusi o meno, a seconda del valore della commissione. L’opera esposta alla NGV è estremamente raffinata, non manca di dettagli ed è una delle opere dalle maggiori dimensioni che è stata prodotta. È possibile che si tratti proprio del pezzo esposto all’Esposizione fiorentina del 1875.
Questa scultura a grandezza naturale raffigura una figura femminile seminuda in piedi, fortemente legata alle forme classiche e neoclassiche. La donna si trova davanti a una composizione floreale superbamente intagliata ed è fissata su un piedistallo rotondo in marmo, che è originale dell’opera. Cupido (o un putto) vola appena sopra la giovane donna, cercando di coprirle gli occhi. Il tema e il simbolismo della scultura sono piuttosto chiari e inequivocabili. Il ruolo di Cupido nel combinare gli incontri è ben noto nella mitologia antica, ma qui invece di scagliare una freccia per accecare la donna sui difetti e le imperfezioni del suo futuro spasimante, si limita a schermarle gli occhi. L’opera presenta un notevole dinamismo e una vivacità che caratterizzano i migliori lavori di Barcaglia, mentre la delicatezza e la leggerezza dell’intaglio indicano l’influenza del più noto scultore neoclassico, Antonio Canova.
Laurie Benson, Curatrice, Arte internazionale, National Gallery of Victoria
Donato BARCAGLIA
Love is blind (c. 1875)
(Amore Accieca)
marble
168.6 x 70.0 x 58.0 cm
National Gallery of Victoria, Melbourne
Gift of Carol Sisson through the Australian Government's Cultural Gifts Program, 2020
2020.519