Giovanni Battista Salvi, called Sassoferrato after his town of birth in the Marches region of central Italy, was a Baroque master who specialised in pious devotional images of the Virgin Mary and the infant Christ. It is difficult to place Sassoferrato’s work within a regional school. As well as painting in the Marches, Perugia and Rome, he was influenced by his great love of copying from earlier masters from many regions – artists such as the great German painter and engraver Albrecht Dürer and the Italian masters Titian and, above all, Raphael.
In 1641, the year in which Sassoferrato is first documented as working in Rome, the influence of Caravaggio (who had died thirty years earlier) remained strong, while the great sculptor Gianlorenzo Bernini was still engaged in extensive architectural and sculptural works for Pope Urban VIII. It is tempting to see echoes of both these masters in the sharply defined shadows (chiaroscuro) and in the sculptural modelling of this Madonna in prayer, which is a classic example of an artist’s response to the renewed emphasis that the Counter-Reformation Catholic Church placed on the importance of devotion to the Virgin Mary.
Placed adjacent to a sickbed or installed near a prie-dieu (a piece of furniture on which a person knelt to pray), a Madonna such as this could act as a powerful aid to prayer and meditation. This painting relates to a number of versions of this subject that Sassoferrato made for the flourishing devotional market of Counter-Reformation Rome, and that are generally datable to c. 1640–50.
Ted Gott, Senior Curator, International Art, National Gallery of Victoria
Giovanni Battista Salvi, detto Sassoferrato dal nome della sua città natale nelle Marche, fu un maestro barocco specializzato in immagini devozionali della Vergine Maria e del Cristo bambino. È difficile collocare l’opera di Sassoferrato all’interno di una scuola regionale. Oltre a dipingere nelle Marche, a Perugia e a Roma, Sassoferrato fu influenzato dal suo grande amore per la copia da maestri precedenti di molte regioni, come per esempio artisti del calibro del grande pittore e incisore tedesco Albrecht Durer nonché i maestri italiani Tiziano e, soprattutto, Raffaello.
Nel 1641, anno in cui la presenza di Sassoferrato è documentata per la prima volta a Roma, l’influenza di Caravaggio (morto trent’anni prima) era ancora forte, mentre il grande scultore Gianlorenzo Bernini era ancora impegnato in vasti lavori architettonici e scultorei per papa Urbano VIII. Si è tentati di vedere echi di entrambi i maestri nelle ombre nettamente definite (chiaroscuro) e nella modellazione scultorea di questa Madonna in preghiera, che è un classico esempio di risposta dell’artista alla rinnovata enfasi che la Chiesa cattolica della Controriforma poneva sull’importanza della devozione alla Vergine Maria.
Collocata accanto a un capezzale o installata vicino a un genuflessorio (un mobile su cui ci si inginocchiava per pregare), una Madonna come questa poteva fungere da potente aiuto alla preghiera e alla meditazione. Il dipinto si collega a una serie di versioni di questo soggetto che Sassoferrato realizzò per il fiorente mercato devozionale della Roma controriformista e che sono generalmente databili al 1640-50 circa.
Ted Gott, Curatore Senior, Arte internazionale, National Gallery of Victoria
SASSOFERRATO
Madonna in prayer (c. 1640-1650)
oil on canvas
47.8 x 38.7 cm
National Gallery of Victoria, Melbourne
Purchased through the NGV Foundation with the assistance of Mr James O. Fairfax AO, Honorary Life Benefactor, 2002
2002.126