Lavinia FONTANA<br/>
<em>Mystic marriage of Saint Catherine</em> (1574-1577) <!-- () --><br />

oil on copper<br />
48.7 x 36.6 cm<br />
National Gallery of Victoria, Melbourne<br />
Felton Bequest, 2021<br />
2021.558<br />

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Mystic marriage of St Catherine

Lavinia Fontana

Il Matrimonio mistico di Santa Caterina

Lavinia Fontana

NGV ITALIA

Discover stories of Italian art, design, culture and life in the NGV Collection through dedicated events and resources, and explore two millennia of Italian painting, sculpture, prints and drawings, decorative arts and textiles, brought together for the first time on this site.

Supported by the Italian Australian Foundation

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Lavinia Fontana (1552–1614) is the first woman painter to forge a long and successful career in Europe, which she did for almost forty years. While a few women were practising artists before and during her lifetime, she was the first to rely on her art as the principal source of income for her family. In 1577 she married Gian Paolo Zappi, a mediocre painter from Imola, who later acted as her manager because married women were then not legally permitted to sign or enter into financial contracts. Their own marriage contract states that Zappi waived the typical dowry paid by the bride’s family; instead, his wife was obliged to continue to work as a painter and not take on domestic duties after they wed. This is unique as many potentially fine women artists ceased to work after marriage, ending their careers. It also implies that Fontana was already a successful artist by 1577, showing far greater potential than her husband. While the couple had eleven children, she worked all through her pregnancies and returned to the studio immediately after giving birth. Zappi took on the responsibility of caring for their large family.

Lavinia Fontana was born into an artistic family. Her mother, Antonia de’ Bonardis came from a long line of Bolognese printers, and her father was the most prominent Bolognese artist of his generation, Prospero Fontana.  Prospero trained her and strongly promoted her career. The aforementioned marriage contract, signed by Prospero, specifically stated that the couple were to live with Prospero until his passing, implying that he relied on her capacity to earn a living as an artist during his declining years. While Lavinia Fontana was mainly a portraitist, she also painted large-scale biblical and historical narratives, the first woman to gain such commissions in a highly competitive market. She was also the first woman to paint the female nude and erotica.

Prospero was a quintessential Mannerist artist, however he did not impose his own style upon his daughter. She took a far more naturalistic approach to painting the figure than did her father and her use of colour and lighting is more akin to that of Baroque artists. She had a wonderful capacity to paint intricately patterned fabric and fine jewellery as her attention to detail, based on close observation, is a great feature of her work and Baroque art in general.

The Mystic marriage of St Catherine is among the earliest known works by Lavinia Fontana, perhaps only preceded by her Holy Family, c. 1575, in Dresden. There are vestiges of Mannerism in the  St Catherine, such as the elongated fingers which is a trait she never abandoned. Yet it expresses more Baroque values through the treatment and poses of the figures and the structured composition.

The work here illustrates a vision experienced by the Christian martyr, St Catherine of Alexandria, c. 287 – c. 305 CE, in which she consecrated her virginity to Christ through their mystical marriage, witnessed here by the Virgin Mary, St Joseph and a chorus of musical angels. Included are a martyr’s palm, a book (probably the Bible), and a broken wheel, the symbol of her later martyrdom, upon which Fontana has signed her name. It is surely no coincidence that Fontana painted at least three versions of the Mystic marriage of St Catherine before she married. As an unmarried pioneering woman artist living in a patriarchal society and working in a profession completely dominated by men, Fontana expressed her virtue through her art by often painting Saint Catherine who was primarily recognised for her purity and devotion as a Bride of Christ.

Throughout her career, Lavinia Fontana was engaged by a broad range of patrons, particularly from the elite of Bologna, its surrounds, and Rome, where she eventually moved to at the age of fifty-four. She was the first woman to be admitted to the Academia di San Luca, Rome, which had to change its rules to admit women artists.

Laurie Benson, Curator, International Art, National Gallery of Victoria 

Lavinia Fontana (1552-1614) fu la prima donna pittrice ad aver intrapreso in Europa una carriera lunga e di successo, che durò quasi quarant’anni. Sebbene alcune donne fossero già artiste praticanti prima e durante il periodo della sua vita, Lavinia Fontana fu la prima a fare affidamento sulla sua arte come principale fonte di reddito per la sua famiglia. Nel 1577 sposò Gian Paolo Zappi, un mediocre pittore imolese, che in seguito le fece da agente in quanto le donne sposate non potevano legalmente firmare o stipulare contratti finanziari. Nel loro stesso contratto di matrimonio si legge che Zappi rinunciava alla tipica dote pagata dalla famiglia della sposa; in compenso, la moglie era obbligata a continuare a lavorare come pittrice e a non assumere mansioni domestiche in seguito al matrimonio. Si tratta di un caso unico nel suo genere, poiché molte donne potenzialmente artiste smettevano di lavorare dopo il matrimonio, ponendo così fine alla loro carriera. Ciò suggerisce inoltre che Lavinia Fontana fosse già un’artista di successo nel 1577, mostrando un potenziale di gran lunga superiore a quello del marito. Nonostante la coppia abbia avuto undici figli, la donna continuò a lavorare durante le gravidanze e tornò in studio subito dopo aver partorito. Zappi si assunse la responsabilità di prendersi cura della loro numerosa famiglia.

Lavinia Fontana nacque in una famiglia di artisti. Sua madre, Antonia de’ Bonardis, proveniva da una lunga stirpe di stampatori bolognesi e suo padre era il più importante artista bolognese della sua generazione, Prospero Fontana.  Prospero la addestrò e ne promosse fortemente la carriera. Il sopracitato contratto di matrimonio, firmato da Prospero, stabiliva specificamente che la coppia avrebbe vissuto con lui fino alla sua morte, il che suggerisce che Prospero faceva affidamento sulla capacità di Lavinia di guadagnarsi da vivere come artista durante la sua vecchiaia. Pur essendo principalmente una ritrattista, Lavinia Fontana dipinse anche narrazioni bibliche e storiche su larga scala, prima donna a ottenere tali commissioni in un mercato altamente competitivo. Fu anche la prima donna a dipingere scene di nudo femminile e di erotismo.

Prospero era un artista manierista per eccellenza, ma non impose il suo stile alla figlia. L’approccio alla pittura della figura è molto più naturalistico di quello del padre e l’uso del colore e dell’illuminazione è più simile a quello degli artisti barocchi. Lavinia Fontana aveva una straordinaria capacità di dipingere tessuti dai motivi intricati e gioielli raffinati: la sua attenzione per i dettagli, basata sull’osservazione ravvicinata, è una grande caratteristica del suo lavoro e dell’arte barocca in generale.

Il Matrimonio mistico di Santa Caterina è tra le prime opere conosciute di Lavinia Fontana, preceduta forse solo dalla sua Sacra Famiglia (ca. 1575) che si trova esposta a Dresda. Nella figura di Santa Caterina è possibile riconoscere le vestigia del Manierismo, come le dita allungate, un tratto che la pittrice non ha mai abbandonato. Tuttavia, esprime valori più barocchi attraverso il trattamento e le pose delle figure e la composizione strutturata.

L’opera illustra una visione vissuta dalla martire cristiana Santa Caterina d’Alessandria (287 ca. – 305 ca.), in cui ella consacrò la sua verginità a Cristo attraverso il matrimonio mistico, qui testimoniato dalla Vergine Maria, da San Giuseppe e da un coro di angeli musicanti. All’interno dell’opera si possono notare una palma del martirio, un libro (probabilmente la Bibbia) e una ruota rotta, simbolo del suo successivo martirio, sulla quale Fontana ha apposto il suo nome. Non è certo un caso che Lavinia Fontana abbia dipinto almeno tre versioni del Matrimonio mistico di Santa Caterina prima di sposarsi. In quanto artista pioniera non sposata che viveva in una società patriarcale e lavorava in una professione completamente dominata dagli uomini, la pittrice espresse la sua virtù attraverso la sua arte dipingendo spesso Santa Caterina, riconosciuta soprattutto per la purezza e devozione come sposa di Cristo.

Nel corso della sua carriera, Lavinia Fontana fu ingaggiata da una vasta gamma di mecenati, in particolare dall’élite di Bologna e dintorni e da quella di Roma, dove si trasferì all’età di cinquantaquattro anni. Fu la prima donna a essere ammessa all’Accademia di San Luca, a Roma, che dovette cambiare le sue regole al fine di permerre l’ammissione di donne artiste.

Laurie Benson, Curatrice, Arte Internazionale, National Gallery of Victoria

Lavinia FONTANA
Mystic marriage of Saint Catherine (1574-1577)
oil on copper
48.7 x 36.6 cm
National Gallery of Victoria, Melbourne
Felton Bequest, 2021
2021.558

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