From a Palazzo in Venice to a castle in England, these armchairs had indeed lived a life before their arrival in Melbourne. It is believed the pair was originally from a suite of ten chairs which were designed for and installed in the Palazzo Fini, Venice, c. 1700. The chairs likely remained in the Palazzo for over a hundred years before appearing for sale in Rome where they were purchased by a London dealer. When the chairs arrived in England, the suite was broken up and dispersed. Six of the chairs were purchased by the Duke of Rutland and placed at Belvoir Castle in Leicestershire and another two were gifted to Sir Walter Scott. The remaining two, the pair in the NGV Collection, ended up in Newstead Abbey, Nottinghamshire, around 1822. They were later donated to St Paul’s Cathedral in Melbourne by Mr H. S. Schollick in 1940, though unfortunately this is not well documented.
The chairs are attributed to the Venetian born draughtsman and sculptor Andrea Brustolon. Carved in boxwood, their frames heavily ornamented with putti figures, flowers and acanthus scrolls, they are an important example of Italian Baroque furniture, in particular Brustolon’s secular furniture, which is not well known. Andrea Brustolon was one of the more radical designers working within the Venetian Baroque style. The use of boxwood was favoured by sculptors for its fine, dense grain, and the profusion of ornament on these chairs begins to blur the lines between furniture and sculpture, the three-dimensionality of the decoration taking on a performative quality of its own.
While the Baroque style emerged in Italy, the influence of artists and designers working within the style quickly spread across Europe. It took a cross-media approach to art and design and remained popular in Europe well into the eighteenth century, having a transformative effect on art and architecture.
Da un palazzo di Venezia a un castello in Inghilterra, queste poltrone hanno vissuto una vita particolare prima del loro arrivo a Melbourne. Si ritiene che le due sedie facciano parte di un gruppo di dieci esemplari progettato e installato a Palazzo Fini, a Venezia, intorno al 1700. Le sedie rimasero probabilmente a Palazzo Fini per oltre cento anni prima di essere messe in vendita a Roma, dove furono acquistate da un commerciante londinese. Quando le sedie arrivarono in Inghilterra, furono vendute separatamente e seguirono dunque destini diversi. Sei sedie furono acquistate dal duca di Rutland e collocate nel castello di Belvoir nel Leicestershire, mentre altre due furono donate a Sir Walter Scott. Le due rimanenti, che si trovano nella Collezione della NGV, finirono nell’Abbazia di Newstead, nel Nottinghamshire, intorno al 1822. Nel 1940, furono donate alla Cattedrale di St Paul a Melbourne da Mr. H. S. Schollick, anche se purtroppo questa donazione non è ben documentata.
Le sedie sono attribuite al disegnatore e scultore veneziano Andrea Brustolon. Scolpite in legno di bosso, con cornici pesantemente ornate da figure di putti, fiori e volute d’acanto, queste due sedie rappresentano un importante esempio di mobili barocchi italiani, in particolare di mobili non religiosi prodotti da Brustolon, i quali rimangono poco conosciuti. Andrea Brustolon fu uno dei creatori più radicali che operarono nell’ambito dello stile barocco veneziano. L’uso del bosso era preferito dagli scultori per la sua grana fine e densa, e la profusione di ornamenti su queste sedie inizia a far sfumare i confini tra mobili e sculture, mentre la tridimensionalità della decorazione assume una qualità performativa propria.
Mentre lo stile barocco emergeva in Italia, l’influenza degli artisti e dei creatori che lavoravano nel suo ambito si diffuse rapidamente in tutta Europa. Lo stile adottò un approccio crossmediale all’arte e al design e rimase popolare in Europa fino al XVIII secolo, influenzando in modo decisivo sia l’arte che l’architettura.
Andrea BRUSTOLON (attributed to)
Pair of armchairs (c. 1700)
Boxwood (Buxus sp.), wool velvet, (other materials)
(a) 115.0 x 82.0 x 84.0 cm (b) 117.0 x 83.0 x 78.0 cm
National Gallery of Victoria, Melbourne
Felton Bequest, 2012
2012.268.a-b