As his name suggests, Claude Gellé Le Lorrain was born in the duchy of Lorraine in France, however he spent nearly his entire career in Italy. Known more by his first name, Claude, he moved to Italy in his late teens, where he spent the rest of his life. He did not train as an artist in France, only starting his apprenticeship as an artist relatively late in life under Goffredo Wals in Naples and later Agostino Tassi in Rome. By the late 1620s he had established himself as a leading artist in Rome and went on to have a successful and influential career. He is very much seen as an artist who worked in the Italian tradition.
It sounds inexplicable, but pure landscape painting as an art form did not exist in Europe until the early seventeenth century. Then, the German artist Adam Elsheimer, the Bolognese artist Annibale Carracci, the Neapolitan artist Salvator Rosa and Claude himself elevated landscape to a genre in its own right. They virtually did this by stealth by including a narrative element in their paintings yet making the figures so small relative to the setting as to be virtually meaningless in the composition. Gradually, the figures disappeared altogether, or played no didactic role in the work at all, adding only a sense of scale.
Claude is also credited as one of the first artists to venture into the countryside, mainly the Roman Campagna, to sketch and paint the natural landscape. He then adapted these sketches for his paintings. On a practical level, the marshy and swampy countryside around Rome was for all but a few months of the year inhospitable and thus not conducive for anyone to sit and record its rugged beauty. This aspect of Claude’s practice reflects the shift in style towards naturalism that is such an important aspect of Baroque art.
River landscape with Tiburtine Temple at Tivoli is emblematic of Claude’s contribution to the landscape painting tradition. Located some thirty kilometres east of Rome, the small circular Corinthian order Temple in Tivoli was part of the Acropolis there and was a popular site for visitors. It was built in the early first century and still stands today, proudly on the edge of a very high rocky outcrop overlooking the river Ariene, which joins the river Tiber on the outskirts of Rome. Here Claude has significantly compressed the height of the valley or gorge, no doubt to enhance the scale of the temple in this small painting. Viewed from below it would only have been a speck had he accurately recorded the scene. This reminds us that Claude is an artist first, not a slave to topography. Yet, this work also exemplifies how he seamlessly blended correctly rendered elements of the natural world within his carefully constructed compositions to create a convincing image. A romantic golden light drenches this landscape and, combined with the two small herdsman relaxing on the bank of the river, one of whom is playing a pipe, contributes to the idyllic atmosphere of this striking painting. By fusing these elements with a Roman ruin, Claude here virtually defines the idealised classical landscape.
Claude is one of the most influential artists of the early seventeenth century. He was also a gifted printmaker; thus, his work and ideas were disseminated widely throughout Europe. He had a particularly strong impact on Dutch landscape artists, including Rembrandt, who collected his prints, and other great Dutch landscape artists such as Meindert Hobbema and Jacob van Ruisdael. However, Claude too was aware of the developments in Dutch landscape painting by artists such as Herman van Swanevelt, with whom Claude worked with in Rome in the early 1630s, quite early in both their careers. Claude is also one of those rare artists for whom the taste for and admiration of their work has not waned over time.
Claude Lorrain
Paesaggio fluviale con Tempio Tiburtino a Tivoli
Laurie Benson
Come suggerisce il nome, Claude Gellé Le Lorrain nacque nel ducato di Lorena in Francia, ma trascorse quasi tutta la sua carriera in Italia. Conosciuto più che altro con il suo nome di battesimo, Claude, l’artista si trasferì in Italia alla fine dell’adolescenza, luogo dove trascorse il resto della sua vita. Non si formò come artista in Francia, iniziando il suo apprendistato solo relativamente tardi, in primis sotto la guida di Goffredo Wals a Napoli e poi sotto quella di Agostino Tassi a Roma. Verso la fine degli anni ‘20 del Cinquecento si era affermato come artista di spicco a Roma e aveva intrapreso una carriera influente e di successo. Claude viene considerato come un artista che va inserito nella tradizione italiana.
Sembra inspiegabile, ma la pittura di paesaggio pura come forma d’arte non esisteva in Europa fino all’inizio del XVII secolo. In seguito, il tedesco Adam Elsheimer, il bolognese Annibale Carracci, il napoletano Salvator Rosa e lo stesso Claude elevarono il paesaggio a genere a sé stante. Lo fecero praticamente di nascosto, inserendo un elemento narrativo nei loro dipinti e rendendo le figure così piccole rispetto all’ambiente da essere praticamente insignificanti nella composizione. Gradualmente, le figure scomparvero del tutto o non svolsero alcun ruolo didattico nell’opera, aggiungendo solo un senso di dimensione.
Claude è anche considerato uno dei primi artisti ad avventurarsi nella campagna, soprattutto nella Campagna romana, per schizzare e dipingere il paesaggio naturale. In seguito, adattò questi schizzi per i suoi dipinti. Da un punto di vista pratico, la campagna paludosa e acquitrinosa intorno a Roma era per quasi tutti i mesi dell’anno inospitale e quindi non consentiva a nessuno di sedersi e immortalare la sua aspra bellezza. Questo aspetto della pratica di Claude riflette il cambiamento di stile verso il naturalismo, un aspetto estremamente importante dell’arte barocca.
Il Paesaggio fluviale con il Tempio Tiburtino a Tivoli è emblematico del contributo di Claude alla tradizione della pittura di paesaggio. Situato a una trentina di chilometri a est di Roma, il piccolo tempio circolare di ordine corinzio di Tivoli faceva parte dell’Acropoli ed era un luogo molto frequentato dai visitatori. Fu costruito all’inizio del I secolo e si erge ancora oggi sul bordo di uno sperone roccioso molto alto che domina il fiume Ariene, che si unisce al Tevere alla periferia di Roma. Qui Claude ha notevolmente ridotto l’altezza della valle o della gola, senza dubbio per aumentare la scala del tempio in questo piccolo dipinto. Visto dal basso sarebbe stato solo un puntino se avesse registrato accuratamente la scena. Questo ci ricorda che Claude è prima di tutto un artista, non uno schiavo della topografia. Tuttavia, quest’opera esemplifica anche il modo in cui l’artista ha saputo fondere elementi del mondo naturale correttamente resi all’interno delle sue composizioni accuratamente costruite per creare un’immagine convincente. Una romantica luce dorata inonda questo paesaggio e, insieme ai due piccoli pastori che si rilassano sulla riva del fiume, uno dei quali suona il piffero, contribuisce all’atmosfera idilliaca di questo suggestivo dipinto. Fondendo questi elementi con una rovina romana, Claude definisce virtualmente il paesaggio classico idealizzato.
Claude fu uno degli artisti più influenti del primo Seicento e fu anche un abile stampatore, per questo motivo il suo lavoro e le sue idee vennero ampiamente diffusi in tutta Europa. Ebbe un impatto particolarmente forte sui paesaggisti olandesi, tra cui Rembrandt, che collezionava le sue stampe, e altri grandi paesaggisti olandesi come Meindert Hobbema e Jacob van Ruisdael. Tuttavia, anche Claude era a conoscenza degli sviluppi della pittura paesaggistica olandese da parte di artisti come Herman van Swanevelt, con cui Claude lavorò a Roma all’inizio degli anni ‘30 del XVI secolo, in una fase precoce della carriera di entrambi. Claude è anche uno di quei rari artisti per i quali il gusto e l’ammirazione per il loro lavoro non sono diminuiti nel tempo.
CLAUDE LORRAIN
River landscape with Tiburtine Temple at Tivoli (c. 1635)
oil on canvas
38.0 x 53.0 cm
National Gallery of Victoria, Melbourne
Felton Bequest, 1967
1796-5